Competenze

Lo iato tra competenze utili allo sviluppo di lavoratori, professioni, organizzazioni e “formazione” formale è attualmente critico, soprattutto in Italia, tanto più se si pensa all’imponenza di conoscenze e di strumenti di cui la società comunque dispone. Per affrontare questo gap, il fulcro della formazione si va sempre più spostando dalle conoscenze verso le competenze. L’ipotesi è che le “metodologie” di azione oggetto di formazione non siano incardinate entro la relazione individuo-contesto e storicizzate.

Utilizziamo uno schema per riassumere i diversi modi in cui possono essere implementate le “competenze” se lette al carrefour di due aspetti:

  • il perseguimento o meno di un effetto pragmatico;
  • la “comunicazione” di un sapere già organizzato o diversamente lo stimolo ad un pensiero tramite modelli (il sapere metodologico).
  Sapere precostituito Sapere metodologico
Effetto pragmatico Addestramento Formazione
Effetto non pragmatico Apprendimento Conoscenza

A questo punto possiamo indicare con addestramento quell’azione che ha determinato come risultato l’aver messo in grado le persone di utilizzare specifiche attrezzature produttive, di lavorare con alcuni strumenti, partendo dall’assunzione che le persone siano effettivamente interessate all’uso di questi. In ogni caso l’esperto non interviene su tale interesse, limitandosi a trasmettere un sapere precostituito che mira ad avere, appunto, un effetto pragmatico. E’ il caso ad es. dell’addestramento all’uso di un programma informatico, di un macchinario, ecc. necessari allo svolgimento del proprio lavoro nell’immediato.

Con apprendimento, possiamo intendere quell’azione di trasferimento che ha permesso l’assunzione di un sapere precostituito senza effetto pragmatico immediato. E’ il caso ad es. di buona parte dell’apprendimento scolastico di una lingua straniera o dei corsi di aggiornamento aziendali per la comunicazione o l’orientamento al cliente: l’applicazione di questo sapere è una questione rimandata e demandata a chi apprende, rispetto al suo venirsi a trovare o meno in un contesto interessato a quel tipo di apprendimento e al suo essere in grado di applicarlo.

Con conoscenza, possiamo indicare l’acquisizione di modelli di lettura del contesto, senza obiettivi di orientamento nell’immediato sulle scelte comportamentali entro il contesto. Anche in questo caso l’uso è rimandato e demandato alle persone che hanno acquisito la conoscenza. E’ il caso della comunicazione dei risultati di una conoscenza economica, ovvero urbanistica, ovvero psicologica, riguardante il proprio specifico contesto.

Con formazione, l’integrazione nel proprio operato di nuove metodologie di azione incardinate entro la relazione individuo-contesto e quindi anche storicizzate.

Di seguito alcuni lavori dello Studio nel campo dello sviluppo di competenze di lavoratori, professionisti e organizzazioni.

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